La cefalea a grappolo cronica

Chronic Cluster Headache

 

Luigi Balzano, D.S. Torre del Greco ASL NA 3 Sud

neurogino@yahoo.it

Parole chiave: cefalea a grappolo, TAC croniche, terapia di profilassi, farmaco-resistenza.

Introduzione

La cefalea a grappolo cronica,  inserita nel gruppo delle TAC croniche insieme all’emicrania parossistica cronica e alla SUNCT/SUNA, risulta piuttosto rara rispetto alle forme croniche di emicrania  e di  cefalea di tipo tensivo.  Come le altre forme di TAC croniche è caratterizzata da un dolore cefalico ascessuale unilaterale, con distribuzione prevalente della prima branca del n.trigemino, accompagnato da sintomi autonomici ipsilaterali, ma si differenzia per attacchi di più lunga durata con una più bassa frequenza degli stessi.   Il decorso cronico, senza regressione spontanea dopo un anno, può essere presente de novo o evolvere da un pattern episodico. Nei pazienti con TAC cronica si può riscontrare allodinia cutanea e dolore interparossistico che può determinare incertezze nella diagnosi differenziale con la Hemicrania Continua. Quest’ultima è caratterizzata da un dolore parossistico più grave con riacutizzazioni di durata superiore rispetto agli attacchi della cefalea a grappolo e delle altre forme di TAC croniche. La periodicità circannuale della cefalea a grappolo episodica si può rilevare, anche nella variante cronica, con micro-periodi ad andamento stagionale in cui vi è un sensibile aumento della frequenza. Una storia di cefalea presente da più di venti anni, l’età avanzata al momento dell’esordio, il sesso femminile, un’alta frequenza nel periodo del “grappolo”, periodi di remissione della durata inferiore a sei mesi e la comparsa di attacchi al di fuori del periodo di cluster possono essere fattori predittivi dell’evoluzione della cefalea a grappolo dalla forma episodica in un pattern cronico.

 L’epidemiologia
La letteratura relativa all’epidemiologia della cefalea a grappolo è piuttosto carente, soprattutto sono scarsamente definite la prevalenza e l’incidenza dei vari sottotipi della cefalea a grappolo nella popolazione generale. E’ particolarmente interessante uno studio relativo alla prevalenza della cefalea a grappolo nella popolazione generale, condotto a Parma tra il 2002 ed il 2003 su un campione di 10071 soggetti di età superiore 14 anni: prevalenza pari allo 0,28% (21 casi accertarti di cefalea a grappolo: 17 di tipo episodico e 4 di tipo cronico) con valori in percentuale nettamente superiori ad un analogo studio svolto precedentemente a San Marino.

Il trattamento
La necessità di un’accurata procedura diagnostica delle cefalee,  ed in particolare delle TAC croniche, si riflette nella corretta gestione della terapia di profilassi,  finalizzata a prevenire l’insorgenza delle crisi limitando al minimo gli eventuali effetti collaterali. Il Litio ed il verapamile sono farmaci di prima scelta nella terapia di profilassi che  risulta efficace nel 70-80 % dei pazienti con cefalea cluster cronica.  Nel rimanente 20-30 % dei pazienti, refrattari alla terapia medica, sono stati proposti trattamenti alternativi chirurgici, tra cui la stimolazione cerebrale profonda ipotalamica e la stimolazione del nervo occipitale.

I risultati di un’indagine condotta sul Territorio
In qualità di specialisti territoriali, abbiamo condotto una breve indagine in diversi ambulatori di neurologia della regione Campania, con lo scopo di  verificare l’ incidenza della cefalea a grappolo cronica, le misure terapeutiche adottate per l’attacco acuto e per la terapia di profilassi, il numero dei pazienti farmaco-resistenti  indirizzati all’intervento chirurgico. Per e-mail è stato inviato a 45 specialisti neurologi territoriali il seguente
questionario: 1) A quanti pazienti hai posto diagnosi di cefalea a grappolo cronica negli ultimi cinque anni? 2) Attualmente quanti pazienti con cefalea a grappolo cronica segui nel tuo ambulatorio? 3) Per la suddetta forma di cefalea quale terapia di profilassi preferisci utilizzare? 4) Quale presidio terapeutico, nella cefalea a grappolo cronica, consigli per l'attacco cefalalgico? 5) A quanti pazienti con cefalea a grappolo cronica hai indicato la possibilità di intervento chirurgico?  Dall’analisi delle risposte si rileva che è piuttosto rara la cefalea a grappolo cronica; attualmente ogni neurologo segue in media due pazienti affetti da questa cefalea con una preferenza per il verapamil come terapia di profilassi e per il sumatriptan s.c. per l’attacco acuto. Solo in due pazienti vi è stata indicazione di trattamento chirurgico per cui, in accordo ai dati di letteratura scientifica, vi è in genere una soddisfacente risposta alle terapie farmacologiche.

Bibliografia

1)      1) Headache Classification Committee of the International Headache Society. The International Classification of Headache Disorders, 2nd Edition. Cephalalgia 2004; 24 suppl 1: 1-160.

2)      2) Torelli P, Beghi E, Manzoni GC. Cluster headache prevalence in the Italian general population. Neurology 2005; 8; 64: 469-474.

3)      3) Nardi K, Pini A L, Sarchielli P, Cefalee croniche: inquadramento nosografico, aspetti fisiopatologici, clinici e orientamento diagnostico terapeutico. Cap.18. Trattato italiano delle cefalee 2010. Centro Scientifico Editore.

 

 


Segnala questo link ad un amico!
1) Inserisci qui sotto il suo indirizzo e-mail



- Torna al sommario -