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COSI' FAN TUTTE

FINALE DELL'OPERA


Allegro molto

Si risolve con rapidità, lasciando intravedere una certa ambiguità nel futuro che si dischiude dinnanzi alle due coppie. Ci saranno perdono da parte dei ragazzi e nuove promesse d’amore e di fedeltà da parte delle ragazze? Pagheranno la scommessa persa a don Alfonso? Sembrerebbe che tutto debba tornare al suo posto. Veramente? Mozart ci offre una possibile risposta quando sulla parola “riso”, clarinetti, flauti e oboi “ridono” assieme ai cantanti: è stata tutta una burla, una strizzata d’occhio sonora. Che ogni ascoltatore ne desuma la morale. Un ultimo dato: tutta la scena finale è orchestrata unicamente per gli strumenti a fiato, come se il musicista ci volesse ricordare la loro funzione durante l’opera, evitando nel contempo, con l’assenza degli altri strumenti, un’allegria generale troppo ostentata. Mozart pare dirci, dunque, che la vita va accettata così com’è, senza perseguire la bellezza ideale.
Il primo biografo di Mozart, Georg Nikolaus Nissen, che si sposò con la vedova Costanza nel 1809 dopo aver stretto con lei una relazione sorta due anni dopo la morte del compositore, scrisse “Così fan tutte è un’opera geniale, piena di arte e di vita, con la partitura più incantevole e allegra composta da Mozart, traboccante di carattere e d’intensità”.

 


FIORDILIGI, DORABELLA, DESPINA, FERRANDO, GUGLIELMO, DON ALFONSO

Fortunato l'uom che prende
ogni cosa per buon verso,
e tra i casi e le vicende
da ragion guidar si fa.
Quel che suole altrui far piangere
fia per lui cagion di riso;
e del mondo in mezzo ai turbini
bella calma troverà.

 

 

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