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Rondò: “Per pietà, ben mio, perdona”

E’ una delle arie più commoventi di questa partitura: un magnifico rondò in mi maggiore, accompagnato dai corni, che creano un’atmosfera oppressiva di patetica nostalgia. Verso la fine, il tempo cambia da adagio ad allegro moderato, obbligando il soprano ad eseguire impegnative pagine di coloratura e ampi intervalli che vanno anche ben oltre l’ottava. Questa sezione avrebbe ispirato Beethoven per comporre l’aria di Leonora nel Fidelio.

 

FIORDILIGI

Per pietà, ben mio, perdona
All'error di un'alma amante;
Fra quest'ombre e queste piante
Sempre ascoso, oh Dio, sarà!
Svenerà quest'empia voglia
L'ardir mio, la mia costanza;
Perderà la rimembranza
Che vergogna e orror mi fa.
A chi mai mancò di fede
Questo vano ingrato cor!
Si dovea miglior mercede,
Caro bene, al tuo candor.

 

 

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