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Introduzione

L’associazione tra epilessia ed emicrania è stata oggetto di acceso dibattito fin dalla nascita della disciplina neurologica.
Le prime osservazioni risalgono al XIX secolo in cui studiosi incuriositi dalle numerose similitudini tra epilessia ed emicrania avevano intuito la possibilità di una causa in comune tra queste due condizioni; ma per anni tale opinione è rimasta obsoleta. Recentemente la possibile comorbidità tra queste due condizioni patologiche è ritornata al centro del dibattito scientifico e quindi è possibile prendere in esame punti di convergenza e punti di divergenza rispetto a tale ipotesi.

 

Consideriamo l’incidenza delle malattie:

Incidenza della cefalea [1]                                                                                                                  
nella popolazione generale ( 5-10%)
nei pazienti con epilessia ( 8-23 % )
Incidenza dell’epilessia
[2]                                                                                                                
nella popolazione generale( 0,5-1% )
nei pazienti affetti da emicrania ( 5,9%)

Dai dati sopra esposti  si evince come sia l’emicrania tra i pazienti epilettici che l’epilessia tra i pazienti emicranici siano più incidenti rispetto alla popolazione generale.

 

E’ inoltre possibile individuare alcune caratteristiche in comune:

Ø 
 Entrambi i disordini presentano un certo grado di familiarità e possono essere caratterizzati dalla presenza dell’aura.
Ø 
Entrambi i disordini si manifestano con attacchi periodici, spesso precipitati dagli stessi fattori, come l’esposizione a flash luminosi o alla luce intermittente.
Ø 
Anomalie elettriche cerebrali, osservabili all’EEG, possono essere presenti in entrambi i disordini.
Ø 
Pazienti emicranici possono accusare, durante gli attacchi, confusione mentale o restringimento della coscienza simili a quelli delle crisi comiziali.

Epilessia ed emicrania sono entrambi  disturbi episodici e condividono una certa sovrapposizione dei sintomi :

            Sintomo                        Emicrania                                Epilessia  

      Durata dell’ aura                   15-60 minuti                                    breve , spesso <1 minuto 

       Automatismi                             insoliti                                             frequenti nelle CPC

       Dolore addominale     aura gastrointestinale (rara), nausea          sensazione epigastrica asc.

       Disturbi visivi                   positivo / negativo                             fenomeno visivo complesso  

       Parestesie                         comune ( 50-60 minuti)                      comune ( secondi o minuti )

       Coscienza                           usualmente reattività                                spesso compromessa 

       Olfatto                                     molto raro                                             più usuale 

       Afasia                                      non usuale                                                 usuale

       Deja vu                                       raro                                                         usuale

 

 

Il problema della comorbidità tra emicrania ed epilessia è a tutt’oggi in discussione. Ombre e luci sono presenti su vari aspetti di questa ipotetica comorbidità. Pertanto prenderemo in considerazione alcuni quesiti e alla fine tenteremo di esprimer una nostra opinione sui punti acclarati.

 L’ associazione tra epilessia ed emicrania può essere dovuta a:
     - semplice relazione causale unidirezionale;
    -  condivisione di entrambe le patologie di fattori di  rischio ambientale;
     - comune suscettibilità genetica in entrambe le patologie.

Della  comorbidità tra epilessia ed emicrania esaminiamo alcuni aspetti problematici, ponendoli in forma interrogativa e tentando di dare , ove possibile, una risposta.

E’ possibile che  entrambe le patologie condividano  fattori comuni  di rischio?
L'emicrania può portare a infarti silenti e/o ictus ischemici clinicamente rilevati. Questi meccanismi potrebbero spiegare sia il maggior rischio di sviluppare epilessia in persone con una storia di emicrania e sia una prognosi infausta di epilessia in presenza di una storia di emicrania?

Kurt T. et al. (2006) hanno trovato che l'emicrania è stata associata ad un aumentato rischio di ictus ischemico clinicamente rilevato nelle donne, limitatamente all'associazione di emicrania con aura, mentre nessuna associazione significativa vi era negli uomini [3] [4].
Questi studi suggeriscono che alcune delle associazione tra emicrania e l'epilessia in adulti più anziani possono essere mediate da ictus ischemico nelle donne.
 

Le canalopatie possono essere un meccanismo di base di diversi disturbi episodici , tra cui l'epilessia e l’emicrania?

Terwindte et al. (1998) e Avanzini et al. (2007) hanno esaminato i dati secondo i quali  alcune epilessie genetiche sono associate a mutazioni nei geni codificanti per la subunità di tensione o leganti di ioni-dipendenti e Barbas e Schuyler (2006) hanno fatto lo stesso per l'emicrania.
Fino ad oggi, tre geni sono stati identificati nell’ emicrania emiplegica familiare: ATP1A2 , SCN1A e CACNA1A. Di questi, SCN1A è stato anche coinvolto nella epilessia mioclonica grave e nella epilessia generalizzata con convulsioni febbrili plus [5], [6], [7].
Questi studi devono essere confermati  e comprendere un numero sufficiente di persone con prima crisi non provocata o di nuova diagnosi di epilessia, e devono avere opportuni controlli al fine di caratterizzare meglio queste relazioni.
 

Epilessia ed emicrania: possono entrambe rappresentare un disordine di  ipereccitabilità?
·        
Entrambe sono caratterizzate da attacchi ricorrenti con ritorno alla normalità intercritica.
·        
Condivisione di fattori scatenanti (stimoli visivi, stress, privazione di sonno, mestruazioni).
·        
Maggiore sensibilità ad input  sensoriali (luce, suono).
·        
Presenza in entrambe di sintomi neurologici transitori (visivo, sensoriale, linguaggio)
·        
Possibile comparsa di mal di testa  prima, durante  alcune fasi di una crisi parziale                       (emicrania epilettica) o dopo ogni crisi (cefalee post- ictali), e lo scatenamento di un attacco epilettico da un aura tipica emicranica (migralepsy) [8], [9].
·         Maggior frequenza e gravità di aura emicranica in soggetti epilettici [10].
·        
Ruolo terapeutico di  alcuni farmaci anticonvulsivanti nella profilassi dell'emicrania [11].

                               

Qual è il ruolo della cortical spreading depression (CSD)
(onda lenta di ipereccitabilità neuronale che si diffonde ad una velocità di 3-5 mm / min seguita da una depressione dell'attività elettrica corticale )
     
Nonostante numerosi studi, la presenza di CSD nel cervello umano è rimasta a lungo controversa, a causa della difficoltà di registrare direttamente CSD nel cervello umano in vivo.
     
La soppressione di CSD da parte di un trattamento per la profilassi dell'emicrania è un argomento che suggerisce che disordini transitori dell' eccitabilità corticale simili CSD possono avere uno ruolo chiave nella genesi dell' aura emicrania [12].

La CSD può innescare il resto dell’attacco?

      L'aura è di solito seguita da un attacco di emicrania ed è considerata da molti AA il trigger per attivare per il resto dell'attacco. Gli studi sugli animali supportano questa ipotesi e mostrano che la CSD induce a lungo termine un incremento del flusso sanguigno nella arteria meningea media per meccanismi neurogeni che richiedono sia la innervazione del trigemino che del parasimpatico [13] .  

      Nell' emicrania senza aura , una CSD provocata in un'area silente  del cervello potrebbe innescare la cefalea [14]. 

A proposito di ciò alcuni problemi restano però irrisolti, come:

- la natura  del trigger della cefalea quando l’aura segue il mal di testa (anche se  questo è un fenomeno raro);

-la localizzazione ipsi- o controlaterale dell' aura clinica e il lato della cefalea [15].

Inoltre, studi genetici e di elettrofisiologia forniscono argomentazioni sul fatto che l'emicrania con e senza aura potrebbero essere entità separate.
Sia che l'aura generi il resto dell’ attacco o si attivi con il medesimo procedimento che è responsabile del mal di testa, resta un dibattito acceso ed appassionante.

Un altro interessante problema è: esiste un legame tra canalopatie e CSD?
Studi sugli animali " knock-in " topi  che trasportano la mutazione FHM -1  all'interno CACNA1A mostrano una ridotta soglia di CSD [16]. 
Le mutazioni della  pompa Na+ K + ATPasi, individuate nella FHM2, inducono una perdita di funzione che porta ad un aumento della concentrazione extracellulare di K + che può a sua volta scatenare un CSD.
La mutazione del gene SN1A associata al sottotipo terzo di FHM e  le convulsioni familiari febbrili semplici modificano un canale del sodio voltaggio-dipendente, con conseguente persistente afflusso di Na + nei neuroni [17].
Tutte le mutazioni FHM si pensa siano responsabili di un maggiore rilascio di glutammato o di una diminuzione di rimozione del glutammato dalle sinapsi e quindi un aumento della suscettibilità alle CSD [18].                                                                                     

Circa il problema dell’eccitabilità neuronale, in sintesi si può dire che l'emicrania e l'epilessia sono due disturbi comuni caratterizzati da manifestazioni ricorrenti e parossistiche di disfunzione cerebrale. Per quanto riguarda l'eccitabilità  neuronale, la prova più convincente di  un continuum possibile è osservata per l'aura emicranica e l'epilessia, con tre mutazioni note associate a una maggiore concentrazione di glutammato extracellulare con conseguenza di un  CSD corticale e di convulsioni.

Tuttavia, sembrano esserci più differenze che somiglianze tra i disturbi della eccitabilità neuronale osservata nell’ emicrania e nell'epilessia, sia durante che  in fase intercritica:
Ø 
una differenza evidente ictale è la velocità di propagazione di CSD rispetto a quella della scarica epilettica (3 mm / min vs 70-200 mm / s).
Ø 
Durante il periodo intercritico, le scariche epilettiformi sembrano riflettere soprattutto un’ipereccitabilità neuronale, mentre i disturbi alla base del funzionamento anomalo del cervello osservati nell'emicrania rimane poco chiaro. 

In conclusione è possibile far due brevi considerazioni condivise da altri AA:
·        
l’emicrania e l'epilessia hanno verosimilmente un alto livello di comorbidità (anche se l'ipotesi di una suscettibilità genetica comune non è stata ancora  dimostrata in modo chiaro) [19].
·        
Un aumento dell'eccitazione, è stata ipotizzata alla base del rischio di sviluppare sia l'emicrania che l'epilessia (l’aumento dell'eccitazione può essere prodotto da una riduzione del magnesio nel cervello e/o da perturbazioni dei sistemi neurotrasmettitoriali  probabilmente a causa di due fattori genetici ed ambientali, come ad esempio un’insufficienza della pompa Na + K+   ATPasi [20].

  

 BIBLIOGRAFIA    

[1]  Lipton RB, Stewart VF, Diamond S et al.: Prevalence and burden of migraine in the USA; data   from  A.M.S. II. Headache, 41: 646-657, 2001
[2] Andermann F: migraine-epilepsy relationship. Epilepsy Res. 1: 213-226, 1987
[3] Kurt T., Graziano JM,Cook NR et al.: Migraine and risk of cardiovascular disease in women. JAMA 291: 283-296, 2006
[4] Kurt T., Graziano JM,Cook NR et al: Migraine and risk of cardiovascular disease in men.  Arch Intern Med 167: 795-801, 2006
[5] Avanzini G, Franceschetti S, Mantegazza M. Epileptogenic channelopathies: Experimental models of human pathologies. Epilepsia, 48 ( suppl.2 ), 51-64, 2007
[6] Terwindt GM,Ophoff RA, Haan J et al. For the Dutch Migraine Genetics Research Group. Migraine, ataxia and epilepsy: a challenging spectrum of genetically determined calcium channelopathies. Eur J Human Genetics 6, 297-307, 1998
[7] Barbas NR, Schuyler EA: Eredity, genes and headache. Semunars in Nurology 26,507-514,2006
[8] Haut SR, Bigal ME, Lipton RB : Chronic dosorders with episodic manifestations: focus on epilepsy and migraine. Lancet Neurol  5 : 148-157, 2006
[9] De simone R , Ranieri A. et al.: Migraine and epilepsy: clinical and pathophysiological   relations. Neurol  Sci 28 (suppl ): S 150-5, 2007
[10] Leniger T, von den Driesch Sisbruch K et al.: Clinical  characteristics  of patients  with comordility of migraine and epilepsy. Headache , 43 : 672-7, 2003
[11] Galetti F, Cupini LM, Corbelli I et al.: Pathophysiological basis of migraine prophilaxis. Progress in Neurobiology, 176-92,2009
[12] Ayata C, Jin H, Kudo C et al.: Suppression of cortical spreading depression in  migraine prophylaxis.  Ann Neurol 59: 652-61, 2006
[13] Bolay H, Ruter U, Dunn AK et al.: Intrinsic brain activity triggers trigeminal meningeal afferents in a migraine model. Nature Med , 8:136-42, 2002
[14] Bolay  H, Moskowitz  MA: The emerging importance of cortical spreading depression in  migraine headache. Rev Neurol 161: 655-7, 2005
[15] Goadsby PJ: Migraine,aura and cortical spreading depression why are we still talking about it? Ann Neurol ,5: 4-6, 2001
[16] Van den Maagdenberg et al.: A CACNA1A knocking migraine mouse model with increased  susceptibility to cortical spreading depression. Neuron ,4:701-10, 2004
[17] Dichgangs et al.: Mutation in the neuronal volyage-gayed sodium channel SCN1A in familial hemiplegic migraine. Lancet, 5: 371-7, 2005
[18] Moskowitz et al.: Deciphering migraine mechanism: clues from familial hemiplegic  migraine genotypes. Ann Neurol., 55:276-80,  2004
[19] Ottman R, Limpton RB: Is the comorbidity of epilepsy and migraine due to a shared  genetic susceptebility? Neurology, 47: 918-24, 1996
[20] Parisi P, Piccioli M, Villa MP et al.: Hypothesis on neurophysiopathological mechanisms  linking epilepsy and headache. Med. Hypotheses, 7, 2008 

 

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